IL PICCIONE E’ FICHISSIMO 

E non si merita la nostra cattiveria 

Innanzitutto va fatta una premessa più che doverosa, ovviamente i piccioni sono degli animali che possono portare svariate malattie e ovviamente sono degli animali che spesso nel contesto urbano causano disagi difficili da debellare. 

Questo non è un articolo ANIMALISTA contro le pratiche di falconeria per la reintroduzione nei cieli dei nostri fratelli piccioni.

Ma una cosa è certa, ciò non significa che i pesi sulla bilancia non siano squilibrati, e ad oggi il piccione si ritrova a ricoprire una posizione fin troppo bassa nelle gerarchie degli animali più apprezzati, rispetto alle sue qualità e ai contributi dati all’essere umano nel corso della storia.

Ecco perché, questo è un articolo STORICO, in cui si vogliono sfatare alcuni miti e riportare alla luce alcune vicende, che vi faranno cambiare del tutto idea su quei fastidiosi pennuti.

(Questo articolo nasce dal fatto che l’altro giorno un piccione mi ha cacato sulla giacca, quindi mi sono voluto informare se non ci fosse almeno un buon motivo per non sterminarli tutti… CE NE SONO) 

L’origine dei Piccioni: un legame antico con l’uomo

I primi uccelli ad essere addomesticati sono i progenitori degli attuali piccioni che discendono dalla specie selvatica originaria (Columba livia).

Columba livia ha seguito l’uomo attratto dalle sue costruzioni: più che avvicinata, si avvicinò all’uomo, candidandosi quasi automaticamente alla domesticazione.

Specie estremamente plastica con la selezione ha dato origine a centinaia di razze diverse per caratteri morfologici, fisiologici e psichici.

L’origine dei piccioni è talmente antica che il loro addomesticamento avvenne circa 4000 anni fa nell’antica Mesopotamia. In questa regione attorno al III secolo a. C. i piccioni venivano impiegati come bussole: caricati sulle navi e poi liberati erano in grado di individuare le coste grazie al cosiddetto animus revertendi, la loro capacità di tornare a casa. Ma non solo, venivano utilizzati in antichità anche per sapere se vi fossero delle isole vicine su cui sbarcare e come messaggeri.

Uno studio, “Magnetic characterization of isolated candidate vertebrate magnetoreceptor cells“, pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, ha rivelato al mondo il funzionamento del meccanismo che permette ai piccioni e a molte altre specie di orientarsi così bene. Lo studio afferma che i piccioni siano dotati di cellule magnetico-ricettive ricche di ferro e magnetite, sensibilissime ai campi magnetici  della Terra attraverso cui si orientano, similmente a come fanno trote e tartarughe e molti altri uccelli.

L’intelligenza unica: riconoscere segni e volti

 I piccioni hanno un cervello molto piccolo, ma la loro rete neuronale è così densa che la loro intelligenza è sorprendente. Questi meravigliosi uccelli hanno sei volte più neuroni per millimetro cubo rispetto agli esseri umani, il che rende la loro rete sinaptica eccezionale.

Sono in grado di memorizzare figure e parole, riconoscere i volti delle persone e le diverse espressioni facciali. Posseggono anche un incredibile senso dell’orientamento, comprendono il linguaggio del corpo umano e degli altri uccelli, e hanno una notevole capacità di apprendimento.

Come le grandi scimmie, i delfini e gli elefanti, i piccioni sono tra i pochi animali in grado di superare il test di auto riconoscimento allo specchio. Impiegano solo 5 secondi a riconoscersi in un video e sono in grado di identificare le persone dalle foto mostrate loro. Grazie alle loro capacità auto-cognitive, sono in grado di distinguere tra riprese video passate di se stessi e un feed dal vivo.

Alla University of Otago, in Nuova Zelanda, ne sono certi: “Non solo briciole: i piccioni sanno riconoscere segni e parole”. Quindi gli esseri umani non sono gli unici esseri viventi a saper interpretare un linguaggio scritto. Secondo un esperimento, i piccioni sarebbero in grado di comporre sequenze di lettere formando parole di senso compiuto.
I volatili, addestrati correttamente, avrebbero dimostrato un’intelligenza che finora era stata attribuita solo ai primati e ad altre specie di mammiferi.


I piccioni selezionati erano davanti ad uno schermo su cui comparivano sequenze di 4 lettere e una stellina. Le sequenze erano casuali oppure componevano una parola di senso compiuto. Ai piccioni veniva dato un premio se beccavano sulla parola (o sulla stellina nel caso la sequenza di lettere non avesse alcun significato). In questo modo si è dimostrato come questi uccelli siano in grado di comprendere e memorizzare la forma delle lettere e delle parole e di riconoscerle. Insomma: i piccioni sanno riconoscere segni e parole!


Questa abilità è detta conoscenza ortografica, può significare che ciò che nel cervello ci rende possibile l’interpretazione del linguaggio scritto si è sviluppata in epoca molto ma molto più remota rispetto a quello che si pensava.

I Piccioni Viaggiatori

I piccioni sono stati utilizzati fin dall’antichità per trasmettere informazioni di vitale importanza che altrimenti sarebbero andate perdute. Grazie al loro infallibile senso dell’orientamento, che abbiamo già visto possiedono la straordinaria capacità di fare ritorno a casa, anche dopo aver percorso lunghe distanze, sfruttando la magneto-ricezione e le loro notevoli capacità visive e olfattive che consentono loro di orientarsi con precisione. Nonostante non siano uccelli migratori, questi abili navigatori alati raramente si perdono.

Già 3.000 anni fa, gli Egizi, i Persiani, i Greci e i Cinesi impiegavano con successo i piccioni come mezzi di comunicazione. Anche nell’Impero Romano, i messaggeri alati venivano affidati a questi prodigiosi piccioni per consegnare le lettere ai consoli. I piccioni viaggiatori sono stati anche eroi di guerra, consegnando messaggi attraverso le linee nemiche durante la prima e la seconda guerra mondiale. Spesso dovevano affrontare il fuoco nemico.

L’abbandono da parte degli umani

La chiusura si scrive praticamente da sola, dove aver attraversato le incredibili imprese e preso nota delle capacità di questo animale, va da sé che ci si rende conto come mai è così difficile sbarazzarsi di questi eroi di guerra quando hanno deciso di invadere il nostro balcone. Attirati da sempre dalle residenze e villaggi degli uomini, i piccioni ci sono stati fedeli compagni finché utili, cosa rimane dei vecchi fasti, o glorioso piccione?

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