L’amore di qualcun altro.

Fase due: senso unico.

Ho sempre pensato che l’amore fosse dare, e mai ricevere, che amare includesse solo la mia sfera emotiva, che le attenzioni che io davo agli altri dovessero essere più sentite di quelle che avrei potuto ricevere, e che gli altri fossero sempre più meritevoli. 

Come se amare fosse una strada a senso unico. 

Eppure non ho mai detto un ‘ti amo’. 

Non ne sono mai stato capace, non mi s’incastra in gola, no, neanche per sbaglio, è che io non so come si possa amare. 

Ricordo le ragazzine che amavo al liceo, erano sempre più belle di me, più forti di me, e indovinate un po’, sempre inarrivabili. 

Mi piaceva, mi è sempre piaciuto aspirare a chi non potevo possedere, perché sapevo che tanto di relazionarmi all’amore io non ne volevo sapere niente. 

C’è paura di vivermi in quei modi, lo ammetto, così strutturati e impuri, così legati e dettati da regole ostili. 

Ma ho comunque sempre amato. 

Ho amato le famose ragazzine del liceo che non potevo possedere, mi sono legato ad altre che non volevano me, ma il mio modo delicato di farle sentire uniche e speciali in mezzo a tutte le altre donne, magari anche di quelle che invece avrei potuto avere. Queste mi amavano, cercavano in tutti i modi di essere mie amiche, ma io non sarò mai amico di una donna così, perché a quelle donne piaccio, e piaccio perché sono io quello inarrivabile. 

Ho sempre pensato che amare fosse dare e mai ricevere, forse per questo non mi sono mai avvicinato a quelle donne. 

Avete presente i cartelli stradali, quelli che all’incrocio delle due linee, una bianca e una rossa, formano una T? 

Ecco, l’amore per me è la rappresentazione di quel cartello.

Quasi come a dire che io oltre quella soglia d’amore non posso andare, che le intersezioni di destini non prevedono il mio. 

E io ci ho sempre creduto a quel tipo di amore e ci credo talmente tanto ancora adesso che mi circondo sempre di questi amori mancati, 

di queste donne che non amano me ma il mio modo delicato di farle sentire uniche e speciali, 

di queste donne che mi vogliono perché mi vedono inarrivabile. 

Ho sempre amato, eppure non ho mai detto ‘ti amo’. 

Come a dire a me stesso che oltre questa soglia d’amore io non posso andare, come a dire a me stesso che io non sono mai riuscito a farmi amare. 

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