Sei gradi di separazione

Nel 1929 un eccentrico e geniale scrittore ungherese di nome Karinthy scrisse  un racconto intitolato catene, ne estrapolo un pezzo che voglio porre all’attenzione del lettore:


“Per dimostrare che oggi gli individui sulla terra sono più vicini che mai un membro del gruppo propose un esperimento. Suggerì che ognuno di noi, scegliendo una persona qualsiasi nel miliardo e mezzo di abitanti nel pianeta, può raggiungerla senza difficoltà tramite un massimo di cinque persone, di cui solo una occorre che sia un contatto diretto”


Nella continuazione della storia il protagonista trovò il modo di collegarsi con un premio Nobel, poiché questo doveva conoscere per forza il re Gustavo, il monarca dispensatore del premio, che era un accanito giocatore di tennis e spesso si divertiva sfidando un campione molto amico del personaggio di Karinthy. Dopo aver dimostrato di potersi collegare con un personaggio famoso passò al suo reciproco ovvero dimostrò di potersi mettere in contatto con un operaio della Ford:


“L’operaio conosce l’amministratore della concessionaria, che conosce Ford, il quale ha rapporti amichevoli con il direttore generale della Hearst Publications che l’anno scorso ha conosciuto Arpad Pasztor che non solo conosco ma è uno dei miei migliori amici.”

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Frigyes Karinthy


Questa fu la prima apparizione ufficiale di quello che noi oggi conosciamo come – 6 gradi di separazione –

Una trentina di anni dopo un professore di sociologia a Harvard di nome Stanley Milgram, personaggio eclettico è noto per una serie di test sul conflitto fra obbedienza all’autorità e coscienza personale, si interessò anche alla struttura della rete sociale ed  elaborò un esperimento che sembra la traduzione del racconto di Karinthy. Il suo obbiettivo era capire quanti contatti fossero necessari per connettere fra loro due cittadini a caso nella società. Per l’esperimento fu recapitata una lettera a persone diverse abitanti negli Stati Uniti contenente le istruzioni necessarie per la buona riuscita dell’esperimento, più una fotografia, il nome e l’indirizzo del destinatario finale:
ISTRUZIONI

1-  AGGIUNGETE IL VOSTRO NOME ALLA LISTA CHE TROVATE IN QUESTO FOGLIO AFFINCHE’ CHI RICEVE PER PRIMO LA LETTERA POSSA SAPERE DA CHI PROVIENE
2- STACCATE UNA CARTOLINA POSTALE COMPILATELA E RISPEDITELA ALL’UNIVERSITA’ DI HARVARD, LA CARTOLINA E’ MOLTO IMPORTANTE CI PERMETTERA’ DI SEGUIRE LE TRACCE DEL DOCUMENTO NEL SUO VIAGGIO
3- SE CONOSCETE DI PERSONA SPEDITEGLI/LE DIRETTAMENTE IL DOCUMENTO, FATELO SOLTANTO SE VI DATE DEL TU
4- SE NON CONOSCETE DI PERSONA IL DESTINATARIO FINALE NON CERCATE DI CONTATTARLO DIRETTAMENTE. SPEDITE INVECE QUESTO DOCUMENTO A UN VOSTRO CONOSCETE CHE PENSIATE ABBIA MAGGIORI PROBABILITA’ DI CONOSCERE IL DESTINATARIO FINALE.


Milgram fu ben contento quando vide tornare quarantadue lettere su centosessanta inizialmente spedite, alcune attraverso una dozzina di intermediari.Le catene che conclusero il loro percorso gli permisero di determinare il numero minimo di intermediari necessari per far giungere il documento al destinatario finale. Il risultato fu 5,5 che con un buon arrotondamento diventarono i famosi “sei gradi di separazione”. Studi hanno effettivamente dimostrato che Milgram non utilizzò mai questa frase, di fatto le sue ricerche insieme a quelle di altri studiosi specie nei campi dell’informatica, della matematica e della fisica sono rintracciabile sotto il nome di “il mondo piccolo”. Va  sottolineato che lo studio riportato in quest’articolo è  circoscritto agli Stati Uniti e oltretutto i sei gradi devono essere visti come un limite massimo poiché fra due persone esistono  innumerevoli percorsi di diversa lunghezza. Ciò non toglie che l’idea sia molto affascinante, in un mondo immensamente grande possiamo muoverci e connetterci fra noi in una maniera incredibilmente veloce seguendo i contatti sociali fra una un’individuo e l’altro.

di Andrea Tundo

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Stanley Milgram

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