In questo articolo affronteremo un argomento tutt’ora al centro di dibattiti nel mondo delle neuroscienze e della psicologia: in quale parte del cervello si trova la coscienza individuale e perchè è così importante?
Partiamo con un aneddoto, in quanti si sono ritrovati, almeno una volta nella vita, a guidare la macchina pensando a tutt’altro come ad esempio cercare una stazione radio. Il nostro inconscio continua a guidare ma, il nostro cervello, inconsapevolmente si distacca dalla task principale (guidare) e mette una sorta di “pilota automatico”, in uno stato di puro mind wandering, perdendoci nella nostra mente.
Per alcuni può sembrare una casualità, ma, scientificamente avviene qualcosa di molto più articolato. Quando le task da compiere non sono articolate e siamo come “annoiati” nel nostro cervello si attiva la Default Mode Network; cosa fa di così importante? Questa network ti porta in un mondo fatto di riflessione, critica e analisi del proprio sè e degli altri, rimuginazione sulle azioni passate o su quelle da compiere, crea le cosidette “teorie della mente”, influenza la ragione morale ed etica. In poche parole è la stazione centrale di tutti i concetti che riguardando la nostra costruzione e alimentazione dell’ego. Le informazioni i sentimenti, i ricordi, le nostre vite sono tutte qui. Ma quando questa zona non è attiva succede qualcosa di più interessante.
Nel momento in cui le nostre menti si trovano ad eseguire un azione che richiede il focus completo e alta concentrazione, la Default Mode Network si spegne ed al suo posto si attiva la Task Positive Network che ci riporta nel presente, nel qui ed ora, che ci garantisce di risolvere il problema al meglio e di essere attenti e concentrati. Il “viaggio mentale” di cui vi ho parlato viene interrotto in quanto l’individuo è completamente immerso nel presente.
Ricordiamo: quando una Network è attiva, l’altra non può esserlo.
Arrivo al punto, numerosi studi hanno dimostrato che il nostro benessere mentale e fisico è fortemente legato al bilanciamento di queste due network e di come riescono a comunicare e alternarsi tra loro. La Task Positive Network è una sorta di tregua dai pensieri (se sono mentalmente immerso nel presente non sto rimuginando su eventi passati o futuri).
Essa è molto utile per la concentrazione: può essere rinforzata e attivata autonomamente in vari modi. Una tecnica antica ma scientificamente confermata è la meditazione che ha come scopo il mantenerci nel presente il più possibile, focalizzando la nostra attenzione sulla respirazione, sul battito cardiaco, sui suoni.
A Default Mode Network spenta è scientificamente provato che siamo meno propensi a cadere in quella sorta di stato di ansia, di paura o di critica del sè.
Difatti le ricerhe disponibili sull’argomento hanno dimostrato come coloro che soffrono di depressione o di stress post traumatico tendano ad avere una D.M.N. più sviluppata del normale. D’altra parte la Default serve ad interiorizzare quello che ci è accaduto, a fare ordine negli eventi della nostra vita e di costruire la storia cronologica di noi stessi.
La Default Mode Network difficilmente induce stati di soddisfazione o appagamento nell’individuo. Se da un lato è utile a pianificare e ragionare sul passato o sul futuro, dall’altro è per molti causa di stress e ansia, quella sorta di “lasciami in pace mente!”
Una buon equilibrio mentale, come già detto, sta nel saper bilanciare queste due Network e saperle attivare a piacimento. Esatto, puoi controllare la tua mente e i tuoi stati mentali con molto esercizio e dedizione, esattamente come una palestra della mente.
La scienza, paradossalmente, trova nella procrastinazione un punto di equilibrio tra queste due aree. Avete capito bene, a patto di conoscere la task che dovremmo compiere (un esame universitario, un colloquio importante) posso prendermi del tempo dal realizzarla, senza doverci pensare. In maniera sorprendente la Default Mode Network lavorerà comunque in background, creando nuove connessioni, rompendo le nostre aspettitive mixando le idee con altre idee.
Lasciandoci spazio per vagare con la mente, senza nessuna pressione, si può ritornare al nostro compito con una visione più evoluta sul come affrontarlo, è una delle tecniche usate dalle più grandi menti al mondo.
Non significa fare le cose all’ultimo momento, bensì suddividere il tempo che abbiamo tra il pensare a come risolvere un problema e prenderci delle vere e proprie pause. La creatività è espressa al meglio quando c’è equilibrio tra queste due network.
E’ un argomento molto vasto, al centro di numerose ricerche. Trovo sia fondamentale per tutti comprendere il funzionamento del cervello e delle proprie emozioni in modo da non essere succubi del nostro stesso ego e della nostra limitata percezione del mondo e di cosa ci accade. Noi esseri umani non percepiamo il mondo esterno oggettivamente , ma lo costruiamo proattivamente interpretando la realtà circostante con le nostre idee e i nostri schemi pregressi, è importante sottolinearlo per cercare di limitare i danni, ed ipoteticamente potenziare la percezione di noi stessi e della realtà. Sono più che sicuro che i progressi in questo campo sono ancora innumerevoli. Tornerò sicuramente sull’argomento.
Daniele Colì